Testo della lettera di Osvaldo Licini a Francesco Balilla Pratella del 17 settembre 1913
Monte Vidon Corrado, 17 settembre 1913
Maestro Pratella,
eccole il primo di una ventina di racconti che ho scritti queste vacanze. Sono tutti di questo sapore: tutti invasati da un cinismo brutalissimo. Legga questo: poi lo faccia leggere a Vespignani.
Se lo troverà abbastanza originale da poter essere pubblicato sulla Lacerba, la prego, ella avrà modo di farmelo pubblicare e di garantire, con due righe, presso la direzione di Lacerba, la mia autenticità di futurista convinto, vecchio e disinteressato. Grazie.
Adesso mi sono rimesso a dipingere. faccio del paesaggio arabesco. La riverisco Maestro Pratella e la saluto. Dev.
Licini Osvaldo
Saluti Vespignani e che mi scriva. Peccato che non ci fui anch'io quel giorno insieme a Morandi