31 Dicembre 2018

Il bilico esposto alla Quadriennale del 1935

Per lungo tempo si è dibattuto per stabilire quale esemplare de Il bilico fosse stato esposto, nel 1935, alla II Quadriennale d’arte nazionale di Roma; l’incertezza, in particolare, era se si trattasse di un esemplare de Il bilico realizzato nel 1932 oppure di quello (sostanzialmente identico anche per le dimensioni) realizzato nel 1934 e attualmente appartenente alla collezione della Pinacoteca di Brera.

 

Attraverso una ricerca che ho potuto effettuare a Roma presso l’Archivio Biblioteca della Quadriennale ho accertato che l’esemplare de Il bilico esposto nel 1935 è quello che era stato eseguito nel 1934; sono potuto giungere a questa conclusione esaminando nei particolari una fotografia, conservata presso lo stesso Archivio, che riproduce l’opera esposta nel 1935.

L’opera del 1934 fu inoltre riprodotta, sempre nel 1935, sul n. 4 della rivista francese Abstraction – Création art non figuratif (sulla rivista la riproduzione dell’opera era accompagnata dalla seguente didascalia: “1934 Licini Osvaldo”). L’esame dei particolari della fotografia apparsa sulla rivista consente infatti di identificare l’opera come quella eseguita nel 1934.

 

L’esemplare in questione de Il bilico del 1932 fu invece esposto, nel febbraio del 1958, nella mostra dedicata a Licini che si tenne presso il Centro Culturale Olivetti di Ivrea; l’artista partecipò personalmente alla realizzazione dell’iniziativa e, come documentato dal relativo catalogo, prestò per la mostra anche questa opera (al n. 14 dell’elenco delle opere esposte viene infatti indicato “Il bilico, 1932 – Licini, Monte Vidon Corrado”).

 

Si può peraltro ritenere che, nella sostanza, l’idea de Il bilico avesse già trovato una sua anticipazione (anche sul piano cromatico) in Fili astratti su fondo bianco del 1930 e, cioè, in quello che è considerato come il primo quadro astratto dipinto da Licini.

Sempre a proposito di anticipazioni si può osservare che, sulla copertina del Bollettino della Galleria del Milione di Milano n. 39 (Bollettino n. 39, 19 aprile – 1 maggio 1935), era stata riprodotta un’opera – datata 1931 e intitolata Uccello n. 2 – la cui costruzione ricorda già molto quella de Il bilico.

 

La vicinanza tra la costruzione dell’Uccello e quella de Il bilico trova del resto conferma in una lettera di Licini all’editore Giovanni Scheiwiller del 5 gennaio 1933: in questa lettera l’artista scrisse, tra l’altro, di aver realizzato un quadro che “…misura 90X63. Il titolo è Un uccello che risulta dal calcolato incontro di tre triangoli (bianco rosso nero) su una stessa direttrice”; nella stessa lettera Licini scrisse anche di avere “…eseguito quattro varianti su questo tema nel mese di dicembre”.

 

Lorenzo Licini